Con la sentenza numero 3143, emessa il 29 dicembre 2023, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, sede di Salerno, ha emesso un giudizio di notevole importanza in ambito urbanistico. Il processo ha riguardato un ricorso presentato dallo Studio a seguito del rifiuto opposto dal Comune di Padula alla richiesta di un cliente dello studio di costruire un edificio in una zona centralmente situata all’interno del Comune stesso.

Il Comune di Padula aveva respinto la richiesta di costruzione avanzata dal privato, motivando il suo diniego con l’assenza di un piano urbanistico attuativo (PUA) adeguato. Tale piano, essenziale per la gestione e la pianificazione dello sviluppo urbano, non era stato pubblicato dall’ente locale, il che ha sollevato significative questioni legali.

I piani urbanistici attuativi sono essenziali per definire le direzioni di sviluppo delle aree urbane, influenzando le decisioni relative alla destinazione delle zone per scopi industriali, commerciali, residenziali, agricoli e altri. L’assenza di tali piani spesso impedisce o limita la costruzione privata, dato che l’Amministrazione non ha definito una strategia chiara per lo sviluppo urbano di determinate aree.

Tuttavia, nel caso specifico trattato dallo Studio, il terreno per il quale si richiedeva il permesso di costruire era ubicato in un’area del Comune già urbanizzata, dotata di tutti i servizi primari e secondari (come strade, fognature, illuminazione e altri edifici), rendendo così non necessaria l’elaborazione di ulteriori piani urbanistici attuativi.

Il ricorso contro il diniego di costruzione è stato presentato dagli Avvocati Alessio Giaquinto e Gaspare Dalia. Il Tribunale Amministrativo, analizzando il caso, ha affermato che “per ius receptum, il permesso di costruire può essere, sia pure in via eccezionale, direttamente rilasciato anche senza l’intermediazione dello strumento urbanistico attuativo prescritto dal sovraordinato strumento urbanistico generale, allorquando sia acclarato che il lotto del richiedente rivesta carattere residuale rispetto alla già completa edificazione circostante e che il comparto di riferimento sia dotato delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria corrispondenti agli standard urbanistici minimi di zona“.

Di conseguenza, il Tribunale ha revocato il provvedimento di diniego a costruire precedentemente emesso dal Comune e ha ordinato un nuovo esame della richiesta di costruzione, in conformità alle direttive stabilite dalla sentenza. Questo caso rappresenta un importante precedente nel diritto urbanistico, sottolineando l’importanza di un equilibrato bilanciamento tra la regolamentazione amministrativa e i diritti dei privati nel contesto dello sviluppo urbano.

La sentenza integrale è disponibile qui.

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